A story from today's Il Corriere della Sera on a proposal, quickly rescinded, to boycott Jewish stores in Rome to protest the attacks in Gaza:
Boicottaggio dei negozi ebrei a Roma: Scoppia la polemica
Il sindacato Flaica precisa: «Non esiste nessuna lista né sarà diffusa». Sdegno del mondo politico.
ROMA - Una proposta rinnegata nell'arco di 24 ore. Il tempo sufficiente però per far alzare un polverone. È quella avanzata ieri dal sindacato Flaica-Uniti- Cub: boicottare i negozi della comunità israeliana a Roma per protesta contro l'attacco di Israele alla Striscia di Gaza.
Il segretario provinciale del sindacato Flaica Cub, Giancarlo Desiderati fa marcia indietro e tiene a precisare: «Non esiste né sarà diffusa nessuna lista dei negozi in cui non comprare perchè appartenenti ad esponenti della comunità israeliana».
Desiderati precisa che «non è mai stata nominata nei nostri comunicati la comunità ebraica Romana, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà per le sofferenze che ha subito nel passato e che riconosciamo quale composta da cittadini e lavoratori onesti».
«Condanniamo - spiega Desiderati - a prescindere qualunque forma di antisemitismo di destra e di sinistra e siamo per l'integrazione completa di tutte le etnie culturali. Quello che proponiamo con la nostra iniziativa è il boicottaggio finale di Israele perchè chiunque usi mezzi militari contro civili inermi, sia palestinesi che israeliani, commette un crimine contro la vita umana: il boicottaggio economico deve impedire di continuare ad acquistare altri armi da guerra».
LO SDEGNO DEL MONDO POLITICO- «L'idea di proporre il boicottaggio dei negozi gestiti da cittadini romani di religione ebraica è aberrante e gravissima» afferma il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. «Le liste di proscrizione delle attività commerciali - spiega - hanno il solo effetto di riportarci ad un passato agghiacciante, che non vogliamo più ripetere come se la storia non insegnasse niente.
Cosi si accetta una logica di guerra senza fine e senza orizzonti».
«Non è in questo modo - sottolinea Marrazzo - che si sostiene la causa palestinese nè tantomeno oggi la gente di Gaza. Cancellando tolleranza e rispetto dal proprio codice civile si facilita solo la cultura dello scontro e della barbarie. Alla Comunità ebraica di Roma e agli esercenti, esprimo la mia più forte vicinanza e solidarietà».
LA COMUNITA' EBRAICA - Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, ha ringraziato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti che si è recato simbolicamente al ghetto, dopo le dichiarazioni del sindacato Flaica-Uniti-Cub.
Un gesto che Pacifici ha definito «di qualche folle che sappiamo rappresenta poco sia all'interno del sindacato che dei sentimenti della cittadinanza romana. Questo tuo gesto ci conforta e, come Comunità, ci teniamo pronti a fare qualunque cosa che possa portare a un clima di distensione nella città con tutte le forze politiche, con la società civile e, se posso dirlo, con il mondo islamico». «A scanso di equivoci - ha detto Zingaretti - era giusto lanciare un segnale perchè nessuno si può permettere di evocare atti o comportamenti dall'inequivocabile sapore antisemita e razzista».
«In questo caso - ha proseguito - la marginalità non può pretendere di avere sconti. È un atto intollerabile che va censurato: si tratta di posizioni isolate e sicuramente da condannare».
LA DENUNCIA -Il presidente della comunità ebraica romana Pacifici ha poi precisato che il sindacato Flaica-Uniti-Cub ha fatto un passo indietro correggendo il tiro sul boicottaggio annunciato.
Se nel comunicato originale si parlava di boicotaggio dei «negozi del commercio a Roma che si rifanno alla comunità israelitica» nella nuova versione diffusa giovedì mattina si citavano soltanto «i prodotti israeliani».
Questo non basta comunque ad evitare una denuncia - da parte dello stesso Pacifici - nei confronti del sindacato per istigazione all’odio razziale. «Il comunicato uscito già da tre giorni - ha spiegato il presidente della comunità ebraica - era sul boicottaggio delle merci e della comunità ebraica di Roma. La comunità - ha annunciato - farà querela secondo i criteri della legge Mancino per istigazione all’odio razziale. Per questo - ha puntualizzato - è stato cambiato il testo del messaggio in ’boicottaggio delle merci israeliane’.- Se c’è stato un ripensamento - ha aggiunto - ce lo spieghino meglio».
Lo stesso Pacifici ha distribuito le copie del primo comunicato diffuso della prima versione del comunicato della Flaica-Uniti-Cub nella quale si legge «boicottaggio degli acquisti dei negozi del commercio a Roma che si rifanno alla comunità israelitica romana molto diffusa nei negozi di abbigliamento a Roma».
IL SINDACO - Non è mancata la posizione del sindaco Alemanno: «Nell'esprimere una condanna quanto mai ferma e intransigente sull'ipotesi di boicottaggio dei negozi di proprietà di ebrei, ricordo agli ideatori di questa pessima trovata che analoghe iniziative sono già state prese, nella seconda metà degli anni '30 del secolo scorso e che hanno fatto da prodromo alle Leggi Razziali».
«Per ribadire la vicinanza mia personale e dell'intera città alla Comunità ebraica - ha proseguito il sindaco - mi recherò, insieme al presidente della comunità, Riccardo Pacifici, nei negozi di via del Corso e delle altre vie centrali di Roma».
Cara Ciambellina,
ReplyDeletebuon anno!!!
Ma - a proposito di ciambelle- conosci quelle che fanno a Lucca e che si chiamano 'frati'?
Sono buonissimi!!!
io li mangio sempre quando ci vado e quando verrai in Toscana, se vorrai, ti ci porterò a sentirli perchè sono una vera delizia!da una ricetta antica che ancora si è tramandata fino ai nostri giorni.
Un bacione,
Miky