Me = I write, I edit, I speak Italian, I teach & I do some translation, too. Plus, I love these little sugar-dusted donuts that the Italians call ciambelline. Ciambellina = Chah-Mm-Bayl-LEEna. Welcome & start reading!
Thursday, May 31, 2007
Bonarda
Ma perché inserire una foto di una bottiglia di vino dall'Argentina visto che Ciambellina si dedica all'Italia?
Buona domanda. La risposta? Bonarda.
Se ho capito bene, il Bonarda è un vitigno Italiano che fece un trasloco in Argentina nel '900. Questo vino che vi faccio vedere, prodotto da Susana Balbo in Argentina, è metà Bonarda, metà Syrah, ed è 100% buono.
Con che cosa si abbina? Beh, non so cosa dire: stasera siamo tornati dalla palestra tardi ed eravamo stanchi e quindi abbiamo mangiato panini! Ma con un buon vino.
Tradurre
E' quello che voglio fare....di nuovo.
Questa volta, però, vorrei tradurre un romanzo dall'Italiano in Inglese.
Siccome ora credo che ci sia un po' di feeling fra noi qui a Ciambellina, mi sembra il momento di confessarvi un mio sogno.
C'è qualcuno che ha appena scritto un romanzo in Italiano che posso tradurre?
Vabbe', parliamoci chiaro: quando dico di voler tradurre un romanzo, ho in mente un libro tipo 'Non Ho Paura' di Ammaniti.
Forse, state pensando, o Ciambellina, sei in grado di tradurre a quello altissimo livello?
E io rispondo: vediamo!
Questa volta, però, vorrei tradurre un romanzo dall'Italiano in Inglese.
Siccome ora credo che ci sia un po' di feeling fra noi qui a Ciambellina, mi sembra il momento di confessarvi un mio sogno.
C'è qualcuno che ha appena scritto un romanzo in Italiano che posso tradurre?
Vabbe', parliamoci chiaro: quando dico di voler tradurre un romanzo, ho in mente un libro tipo 'Non Ho Paura' di Ammaniti.
Forse, state pensando, o Ciambellina, sei in grado di tradurre a quello altissimo livello?
E io rispondo: vediamo!
Italiano quarta lingua tra i blog!
According to an article in the Corriere della Sera today, Italian is the fourth most common language for blogs. THAT'S GREAT NEWS! Also, folks, nota bene: I am one of 72 million people who write a blog!
Here's the story:
ITALIANO QUARTA LINGUA TRA I BLOG
L'idioma più usato è, a sorpresa, il giapponese, che strappa la prima posizione all'inglese. Terzo il cinese. Tra i primi 10 anche il Farsi
--- Gli Americani di Technorati, il motore di ricerca opensource che permette di muoversi e cercare tra i blog di tutto il pianeta, pubblicano il "Rapporto aprile 2007 sullo stato della blogosfera." Ebbene quella che viene oramai definita blogosfera, neologismo diffuso nel 2001 tra i blog di guerra, aumenta vertiginosamente il suo volume: sono 72 milioni i bloggers nel mondo.
I blog (o diari in rete) sono fortemente interconnessi: i bloggers leggono i diari altrui, li linkano (creano dei collegamenti), e li citano nei propri post (messaggi pubblicati). Per questa ragione i blog fra loro interconnessi hanno sviluppato una propria cultura, tanto che oggi abbiamo a disposizione anche un motore di ricerca a loro dedicato e statistiche specifiche. La notizia davvero particolare è che l'italiano si trova al quarto posto nella statistica sui linguaggi più utilizzati tra gli autori.
CLASSIFICA - In cima alla classifica troviamo il Giapponese che strappa all'inglese il predominio che ci saremmo aspettati, a seguire con grinta il Cinese che, nonostante le rigide regole sociali e politiche applicate in campo tecnologico, arriva al il terzo posto.
Ed ecco comparire l'italiano che nonostante abbia una diffusione globale meno ampia dello spagnolo, lo supera, aggiudicandosi il quarto posto. Praticamente scompaiono tedesco e francese in favore di un altro risultato interessante, la presenza tra i primi 10 della lingua Farsi (più comunemente il persiano), l’idioma parlato in Iran.
Hanay Raya
31 maggio 2007
Here's the story:
ITALIANO QUARTA LINGUA TRA I BLOG
L'idioma più usato è, a sorpresa, il giapponese, che strappa la prima posizione all'inglese. Terzo il cinese. Tra i primi 10 anche il Farsi
--- Gli Americani di Technorati, il motore di ricerca opensource che permette di muoversi e cercare tra i blog di tutto il pianeta, pubblicano il "Rapporto aprile 2007 sullo stato della blogosfera." Ebbene quella che viene oramai definita blogosfera, neologismo diffuso nel 2001 tra i blog di guerra, aumenta vertiginosamente il suo volume: sono 72 milioni i bloggers nel mondo.
I blog (o diari in rete) sono fortemente interconnessi: i bloggers leggono i diari altrui, li linkano (creano dei collegamenti), e li citano nei propri post (messaggi pubblicati). Per questa ragione i blog fra loro interconnessi hanno sviluppato una propria cultura, tanto che oggi abbiamo a disposizione anche un motore di ricerca a loro dedicato e statistiche specifiche. La notizia davvero particolare è che l'italiano si trova al quarto posto nella statistica sui linguaggi più utilizzati tra gli autori.
CLASSIFICA - In cima alla classifica troviamo il Giapponese che strappa all'inglese il predominio che ci saremmo aspettati, a seguire con grinta il Cinese che, nonostante le rigide regole sociali e politiche applicate in campo tecnologico, arriva al il terzo posto.
Ed ecco comparire l'italiano che nonostante abbia una diffusione globale meno ampia dello spagnolo, lo supera, aggiudicandosi il quarto posto. Praticamente scompaiono tedesco e francese in favore di un altro risultato interessante, la presenza tra i primi 10 della lingua Farsi (più comunemente il persiano), l’idioma parlato in Iran.
Hanay Raya
31 maggio 2007
Wednesday, May 30, 2007
Dante: Beatrice finishes her plea
Beatrice continues to explain to Virgil how he will help Dante as he navigates the Underworld.
************************************
"Or movi, e con la tua parola ornata
e con ciò c'ha mestieri al suo campare,
l'aiuta sì ch'i' ne sia consolata.
I' son Beatrice che ti faccio andare;
vegno del loco ove tornar disio;
amor mi mosse, che mi fa parlare.
Quando sarò dinanzi al segnor mio,
di te mi loderò sovente a lui".
Tacette allora, e poi comincia' io:
``O donna di virtù sola per cui
l'umana spezie eccede ogne contento
di quel ciel c'ha minor li cerchi sui,
tanto m'aggrada il tuo comandamento,
che l'ubidir, se già fosse, m'è tardi;
più non t'è uo' ch'aprirmi il tuo talento.
Ma dimmi la cagion che non ti guardi
de lo scender qua giuso in questo centro
de l'ampio loco ove tornar tu ardi."
Dante's Inferno
Canto II, 67-84
La via diritta smarrita? Need to figure out where we left off? See the post for May 12. And enjoy your Dante moment of the day!
************************************
"Or movi, e con la tua parola ornata
e con ciò c'ha mestieri al suo campare,
l'aiuta sì ch'i' ne sia consolata.
I' son Beatrice che ti faccio andare;
vegno del loco ove tornar disio;
amor mi mosse, che mi fa parlare.
Quando sarò dinanzi al segnor mio,
di te mi loderò sovente a lui".
Tacette allora, e poi comincia' io:
``O donna di virtù sola per cui
l'umana spezie eccede ogne contento
di quel ciel c'ha minor li cerchi sui,
tanto m'aggrada il tuo comandamento,
che l'ubidir, se già fosse, m'è tardi;
più non t'è uo' ch'aprirmi il tuo talento.
Ma dimmi la cagion che non ti guardi
de lo scender qua giuso in questo centro
de l'ampio loco ove tornar tu ardi."
Dante's Inferno
Canto II, 67-84
La via diritta smarrita? Need to figure out where we left off? See the post for May 12. And enjoy your Dante moment of the day!
Tuesday, May 29, 2007
Il Mare!
Ciao ragazzi,
Sono appena tornata da un fine settimana al mare (compreso lunedì che era festa qui in USA) e posso tranquillamente dirvi che il mare è proprio favoloso, come posto, come concetto, come stato d'anima. Io e il Nostro Inviato siamo stati costretti ad andarcene dalla spiaggia, e lo lasciavamo a stento sia domenica che lunedì. Avevo voglia di sabbia, dell'acqua salata, dei piatti al base di frutti di mare, tutto.
Il tempo era bello. Abbiamo pure fatto qualche bagno, anche se il mare era gelato (così freddo che non mi potevo sommergere tutto il corpo sotto l'acqua; le due gambe sì, ma le mani e le spalle, proprio non c'era verso, non mi ci riuscivo! Ero rimasta in piedi, senza nuotare)
Un messaggio ad Ilaria e Rosario: spero che stiate divertendovi in Tunisia. Ve lo meritate!!
Sono appena tornata da un fine settimana al mare (compreso lunedì che era festa qui in USA) e posso tranquillamente dirvi che il mare è proprio favoloso, come posto, come concetto, come stato d'anima. Io e il Nostro Inviato siamo stati costretti ad andarcene dalla spiaggia, e lo lasciavamo a stento sia domenica che lunedì. Avevo voglia di sabbia, dell'acqua salata, dei piatti al base di frutti di mare, tutto.
Il tempo era bello. Abbiamo pure fatto qualche bagno, anche se il mare era gelato (così freddo che non mi potevo sommergere tutto il corpo sotto l'acqua; le due gambe sì, ma le mani e le spalle, proprio non c'era verso, non mi ci riuscivo! Ero rimasta in piedi, senza nuotare)
Un messaggio ad Ilaria e Rosario: spero che stiate divertendovi in Tunisia. Ve lo meritate!!
Friday, May 25, 2007
Fiore sconosciuto
Una foto scattata da 'Lucy Van Pelt' di Firenze. E' bella! Ma dove l'hai scattata?
Vedi altre sue foto qui:
http://www.flickr.com/photos/lucy_van_pelt/
Vedi altre sue foto qui:
http://www.flickr.com/photos/lucy_van_pelt/
Giovanni Falcone, R.I.P.
Yesterday, Italy marked the 15th anniversary of the assassination of the judge Giovanni Falcone, who waged war against the Mafia in the 1990s and was rewarded with a car bomb. The bomb, which exploded near Palermo, took the lives of Falcone, his wife and his three bodyguards. A 1993 movie called "La Scorta," tells a somewhat fictionalized account of some of these events.
Italy has come a long way since Falcone's murder, as you will read in the article from Il Corriere della Sera below. It's evident in the series of events that took place to mark the anniversary, as well as the continued incarceration of people like Totò Riina (mentioned below), who was a major mafioso.
The article also mentions a bomb that exploded near the Uffizi in Florence in 1993. I was studying in nearby Siena at the time, though I was in Sicily, ironically, when the bomb went off.
I wish I could speak eloquently about what I felt at the time, but what I recall is confusion. Possibly in part because I did not live in Florence then. But I remember seeing the news on the television at the pensione where I was staying, and simply not fully comprehending that I was living in a country where organized crime fought the government by bombing a major museum.
*
NAPOLITANO: "L'ITALIA SEPPE REAGIRE ALLA MAFIA"
Il capo dello Stato nel 15esimo anniversario della strage di Capaci: "Fu il momento più alto dell'attacco della mafia allo Stato"
La "nave della legalità" che ha portato migliaia di studenti italiani a Palermo per la commemorazione di Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia il 23 maggio di 15 anni fa (Ansa)
MILANO - La strage che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della loro scorta oggi è una stele commemorativa sull'autostrada, che incrocia per pochi istanti gli occhi degli automobilisti che sfrecciano veloci nel tratto della Palermo-Mazzara che collega il capoluogo siciliano con l'aeroporto di Punta Raisi.
Ma il giorno in cui Giovanni Brusca premette il pulsante che fece esplodere il tritolo con cui era stato imbottito un canale sotto al manto stradale ha segnato forse la svolta nella storia della lotta alla mafia. Era il 23 di maggio 1992, 15 anni fa. Pochi mesi più tardi, il 19 luglio, la stessa sorte di Falcone sarebbe toccata all'altro magistrato in prima linea nella lotta a Cosa Nostra, Paolo Borsellino, ucciso sempre con il tritolo, davanti all'abitazione della madre, in via D'Amelio.
L'ANNIVERSARIO - A quindici anni di distanza i protagonisti di quelle stragi sono finiti praticamente tutti in carcere: Brusca, l'uomo che azionò il telecomando facendo saltare in aria l'auto del magistrato; Totò Riina, il gran capo di Cosa Nostra, arrestato dalla squadra del Capitano Ultimo; e Bernardo Provenzano, catturato lo scorso anno dopo una latitanza quarantennale.
La lotta alla mafia non è certo finita, ma quella stagione è forse alle spalle. E come ha ricordato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli attentati avvenuti nella stagione 1992-1993 (tra gli altri episodi va ricordata l'splosioni alla torre dei Georgofili a Firenze) fu quello «il momento più alto dell'attacco allo Stato» da parte delle cosche.
"L'ITALIA REAGI'" - "La violenza efferata con cui si colpì uno dei più combattivi e moderni magistrati impegnati nella lotta alla criminalitá organizzata - ha scritto il capo dello Stato in una lettera a Maria Falcone, sorella del giudice -, replicandosi poi nel criminale attentato a Paolo Borsellino, innescò nel Paese una reazione ferma e diffusa, avviando con il concorso della magistratura e delle Forze dell'Ordine, una feconda stagione di contrasto alle vecchie e nuove forme di penetrazione e di presenza della mafia.
"Questa battaglia -aggiunge il Capo dello Stato- va ripresa e sviluppata, con l'impegno di tutte le forze politiche e sociali e con la partecipazione convinta dei cittadini."
LA NAVE DELLA LEGALITA' - In occasione dell'anniversario sono state organizzate diverse iniziative commemorative. A Palermo è attraccata anche la «nave della legalità con migliaia di giovani studenti provenienti da tutta Italia sbarcati in Sicilia per testimoniare il loro no alla mafia.
Assieme ai ragazzi, partiti martedì sera da Civitavecchia, ha viaggiato simbolicamente anche il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, già procuratore capo a Palermo. Tutti insieme si sono poi spostati a piedi fino all'aula bunker del carcere dell'Ucciardone per la cerimonia e i discorsi commemorativi (presenti tra gli altri il presidente del Senato, Franco Marini, e il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni).
Studenti manifestano nel luogo dove venne catturato Bernardo Provenzano (Ansa)
LENZUOLA A CORLEONE - Altre centinaia di studenti e docenti, accompagnati dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo e da Manfredi Borsellino, si sono invece recati a Corleone sui luoghi dell'arresto di Bernardo Provenzano.
Sulla strada che porta al rifugio del boss, ribattizzata "via 11 Aprile 2006, cattura di Bernardo Provenzano - mafioso," sono state stese le "lenzuola della legalità" realizzate dalle scuole.
Nel pomeriggio un corteo è poi partito dall'aula bunker dell'Ucciardone e si è snodato per le vie di Palermo fino all'"Albero Falcone," in via Notarbartolo, dove abitava il magistrato e dove alle 17.58, nell'ora esatta in cui saltò in aria l'autostrada a Capaci, è stato osservato un minuto di silenzio.
23 maggio 2007
Italy has come a long way since Falcone's murder, as you will read in the article from Il Corriere della Sera below. It's evident in the series of events that took place to mark the anniversary, as well as the continued incarceration of people like Totò Riina (mentioned below), who was a major mafioso.
The article also mentions a bomb that exploded near the Uffizi in Florence in 1993. I was studying in nearby Siena at the time, though I was in Sicily, ironically, when the bomb went off.
I wish I could speak eloquently about what I felt at the time, but what I recall is confusion. Possibly in part because I did not live in Florence then. But I remember seeing the news on the television at the pensione where I was staying, and simply not fully comprehending that I was living in a country where organized crime fought the government by bombing a major museum.
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NAPOLITANO: "L'ITALIA SEPPE REAGIRE ALLA MAFIA"
Il capo dello Stato nel 15esimo anniversario della strage di Capaci: "Fu il momento più alto dell'attacco della mafia allo Stato"
La "nave della legalità" che ha portato migliaia di studenti italiani a Palermo per la commemorazione di Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia il 23 maggio di 15 anni fa (Ansa)
MILANO - La strage che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della loro scorta oggi è una stele commemorativa sull'autostrada, che incrocia per pochi istanti gli occhi degli automobilisti che sfrecciano veloci nel tratto della Palermo-Mazzara che collega il capoluogo siciliano con l'aeroporto di Punta Raisi.
Ma il giorno in cui Giovanni Brusca premette il pulsante che fece esplodere il tritolo con cui era stato imbottito un canale sotto al manto stradale ha segnato forse la svolta nella storia della lotta alla mafia. Era il 23 di maggio 1992, 15 anni fa. Pochi mesi più tardi, il 19 luglio, la stessa sorte di Falcone sarebbe toccata all'altro magistrato in prima linea nella lotta a Cosa Nostra, Paolo Borsellino, ucciso sempre con il tritolo, davanti all'abitazione della madre, in via D'Amelio.
L'ANNIVERSARIO - A quindici anni di distanza i protagonisti di quelle stragi sono finiti praticamente tutti in carcere: Brusca, l'uomo che azionò il telecomando facendo saltare in aria l'auto del magistrato; Totò Riina, il gran capo di Cosa Nostra, arrestato dalla squadra del Capitano Ultimo; e Bernardo Provenzano, catturato lo scorso anno dopo una latitanza quarantennale.
La lotta alla mafia non è certo finita, ma quella stagione è forse alle spalle. E come ha ricordato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli attentati avvenuti nella stagione 1992-1993 (tra gli altri episodi va ricordata l'splosioni alla torre dei Georgofili a Firenze) fu quello «il momento più alto dell'attacco allo Stato» da parte delle cosche.
"L'ITALIA REAGI'" - "La violenza efferata con cui si colpì uno dei più combattivi e moderni magistrati impegnati nella lotta alla criminalitá organizzata - ha scritto il capo dello Stato in una lettera a Maria Falcone, sorella del giudice -, replicandosi poi nel criminale attentato a Paolo Borsellino, innescò nel Paese una reazione ferma e diffusa, avviando con il concorso della magistratura e delle Forze dell'Ordine, una feconda stagione di contrasto alle vecchie e nuove forme di penetrazione e di presenza della mafia.
"Questa battaglia -aggiunge il Capo dello Stato- va ripresa e sviluppata, con l'impegno di tutte le forze politiche e sociali e con la partecipazione convinta dei cittadini."
LA NAVE DELLA LEGALITA' - In occasione dell'anniversario sono state organizzate diverse iniziative commemorative. A Palermo è attraccata anche la «nave della legalità con migliaia di giovani studenti provenienti da tutta Italia sbarcati in Sicilia per testimoniare il loro no alla mafia.
Assieme ai ragazzi, partiti martedì sera da Civitavecchia, ha viaggiato simbolicamente anche il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, già procuratore capo a Palermo. Tutti insieme si sono poi spostati a piedi fino all'aula bunker del carcere dell'Ucciardone per la cerimonia e i discorsi commemorativi (presenti tra gli altri il presidente del Senato, Franco Marini, e il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni).
Studenti manifestano nel luogo dove venne catturato Bernardo Provenzano (Ansa)
LENZUOLA A CORLEONE - Altre centinaia di studenti e docenti, accompagnati dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo e da Manfredi Borsellino, si sono invece recati a Corleone sui luoghi dell'arresto di Bernardo Provenzano.
Sulla strada che porta al rifugio del boss, ribattizzata "via 11 Aprile 2006, cattura di Bernardo Provenzano - mafioso," sono state stese le "lenzuola della legalità" realizzate dalle scuole.
Nel pomeriggio un corteo è poi partito dall'aula bunker dell'Ucciardone e si è snodato per le vie di Palermo fino all'"Albero Falcone," in via Notarbartolo, dove abitava il magistrato e dove alle 17.58, nell'ora esatta in cui saltò in aria l'autostrada a Capaci, è stato osservato un minuto di silenzio.
23 maggio 2007
Thursday, May 24, 2007
Un titolo interessante dal Corriere
Il vicepresidente Cheney è nonno:
la figlia lesbica partorisce un bimbo
(From today's edition of Il Corriere della Sera)
Says so much in so few words....
la figlia lesbica partorisce un bimbo
(From today's edition of Il Corriere della Sera)
Says so much in so few words....
Parole belle
Ecco le mie parole preferite (in italiano, chiaro!):
Babbo
Amore
Basta
Scherzo
Mancare (frase perfetta e strausata da Ciambellina: mi manchi)
Leggere
Romanzo
Chiacchierare
Schierarsi
Voglia
Ciao
Svolgere
Trovare
Notevole
Fracassare
Impazzire
Così
Incazzare
Oggi
Ponere
Puerile
Abbonamento
Amicizia
Sgradevole
Scoprire
Capriccio/capricciosa
Addirittura (voi che ricevete lettere da me lo sanno di già)
(a dir il vero, è un elenco un po' truncato ma sennò voi vi annoiate!)
Ho intitolato questo messaggio 'parole belle' ma difatti le parole che ti piacciono non devono essere belle. Ad esempio: basta. Non è bella come parola però mi piace perché dice tanto in poco spazio. Altre parole che ho elencato qui mi piacciono per i loro suoni. Ad esempio: fracassare -- mi piace la esse!!!
Quali sono le vostre parole preferite?
Babbo
Amore
Basta
Scherzo
Mancare (frase perfetta e strausata da Ciambellina: mi manchi)
Leggere
Romanzo
Chiacchierare
Schierarsi
Voglia
Ciao
Svolgere
Trovare
Notevole
Fracassare
Impazzire
Così
Incazzare
Oggi
Ponere
Puerile
Abbonamento
Amicizia
Sgradevole
Scoprire
Capriccio/capricciosa
Addirittura (voi che ricevete lettere da me lo sanno di già)
(a dir il vero, è un elenco un po' truncato ma sennò voi vi annoiate!)
Ho intitolato questo messaggio 'parole belle' ma difatti le parole che ti piacciono non devono essere belle. Ad esempio: basta. Non è bella come parola però mi piace perché dice tanto in poco spazio. Altre parole che ho elencato qui mi piacciono per i loro suoni. Ad esempio: fracassare -- mi piace la esse!!!
Quali sono le vostre parole preferite?
Wednesday, May 23, 2007
LUCIO!!!!
I thought I had lost one of my Lucio Battisti CDs but I found it over the weekend in another CD case and I am soooooo happy! The album has my favorite song on it: LA CANZONE DEL SOLE (the greatest Italian song ever).
In honor of having found my beloved CD, here are the words to another fantastic Battisti song, "Il Tempo Di Morire":
Motocicletta
10 HP
tutta cromata
è tua se dici sì
mi costa una vita
per niente la darei
ma ho il cuore malato
e so che guarirei
Non dire no
non dire no
non dire no
non dire no
lo so che ami un altro
ma che ci posso fare
io sono un disperato
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
stanotte, adesso, sììììììì
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani
ma adesso dimmi di sì
Non dire no
non dire no
non dire no
prendi tutto quello che ho
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani
ma adesso, adesso dimmi di si
adesso dimmi di si
adesso dimmi di si
adesso dimmi di si, si, si, si
non dire no
non dire no
non dire no
non dire no
lo so che ami un altro
che ci posso fare
io sono un disperato
perché ti voglio amare
perché ti voglio amare
perché ti voglio amare
perché ti voglio amare
stanotte, adesso, sììììììì
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani
ma adesso, adesso dimmi di si
adesso dimmi di sì
adesso dimmi di sì
adesso dimmi di sì
adesso dimmi di sì
che ci posso fare,
io sono un disperato
perché ti voglio amare
io sono un disperato
perché ti voglio amare
io sono un disperato
io sono un disperato
perché ti voglio amare
*
I love everything about this song! I love the way his voice sounds. I love the way he actually sounds 'disperato.' I love the simplicity of the lyrics: ti voglio amare. If you have never heard the song, find a way to listen to it...NOW!
In honor of having found my beloved CD, here are the words to another fantastic Battisti song, "Il Tempo Di Morire":
Motocicletta
10 HP
tutta cromata
è tua se dici sì
mi costa una vita
per niente la darei
ma ho il cuore malato
e so che guarirei
Non dire no
non dire no
non dire no
non dire no
lo so che ami un altro
ma che ci posso fare
io sono un disperato
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
stanotte, adesso, sììììììì
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani
ma adesso dimmi di sì
Non dire no
non dire no
non dire no
prendi tutto quello che ho
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani
ma adesso, adesso dimmi di si
adesso dimmi di si
adesso dimmi di si
adesso dimmi di si, si, si, si
non dire no
non dire no
non dire no
non dire no
lo so che ami un altro
che ci posso fare
io sono un disperato
perché ti voglio amare
perché ti voglio amare
perché ti voglio amare
perché ti voglio amare
stanotte, adesso, sììììììì
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani
ma adesso, adesso dimmi di si
adesso dimmi di sì
adesso dimmi di sì
adesso dimmi di sì
adesso dimmi di sì
che ci posso fare,
io sono un disperato
perché ti voglio amare
io sono un disperato
perché ti voglio amare
io sono un disperato
io sono un disperato
perché ti voglio amare
*
I love everything about this song! I love the way his voice sounds. I love the way he actually sounds 'disperato.' I love the simplicity of the lyrics: ti voglio amare. If you have never heard the song, find a way to listen to it...NOW!
Sunday, May 20, 2007
"Blair vuole vendere gli orologi di Berlusconi"
So says Il Corriere della Sera, quoting The Mail on Sunday, an English newspaper. Sounds improbable, and just the type of embarassing info Italians love to read about Il Cavaliere but let's pretend until we know for sure and read along:
L'ex premier inglese in segreto starebbe cercando dei compratori per diversi oggetti ricevuti in omaggio dai leader mondiali.
Tra questi 16 dei 18 segnatempo avuti in dono dal Cavaliere
LONDRA - Nel massimo riserbo Tony Blair sta cercando dei compratori per sedici dei diciotto orologi che nel giro di quattro anni ha avuto in dono da Silvio Berlusconi. Lo rivela il Mail on Sunday.
Secondo il tabloid domenicale, gli orologi fanno parte di centinaia di regali più o meno preziosi accumulati durante i suoi dieci anni di potere. Blair vorrebbe venderli prima del suo trasloco da Downing Street, in calendario per il 27 giugno.
Il primo ministro britannico uscente vorrebbe anche disfarsi di un cavallo di ferro appartenuto a Stalin che gli ha regalato il presidente russo Vladimir Putin e che vale circa 37mila euro, di una chitarra avuta dalla rock star Bono e di un paio di stivali da cowboy elargiti dall'allora presidente americano Bill Clinton.
20 maggio 2007
L'ex premier inglese in segreto starebbe cercando dei compratori per diversi oggetti ricevuti in omaggio dai leader mondiali.
Tra questi 16 dei 18 segnatempo avuti in dono dal Cavaliere
LONDRA - Nel massimo riserbo Tony Blair sta cercando dei compratori per sedici dei diciotto orologi che nel giro di quattro anni ha avuto in dono da Silvio Berlusconi. Lo rivela il Mail on Sunday.
Secondo il tabloid domenicale, gli orologi fanno parte di centinaia di regali più o meno preziosi accumulati durante i suoi dieci anni di potere. Blair vorrebbe venderli prima del suo trasloco da Downing Street, in calendario per il 27 giugno.
Il primo ministro britannico uscente vorrebbe anche disfarsi di un cavallo di ferro appartenuto a Stalin che gli ha regalato il presidente russo Vladimir Putin e che vale circa 37mila euro, di una chitarra avuta dalla rock star Bono e di un paio di stivali da cowboy elargiti dall'allora presidente americano Bill Clinton.
20 maggio 2007
Saturday, May 19, 2007
Altri posti che voglio visitare....
Ragazzi, sto per fare un viaggio unico e non vedo l'ora di partire! UNICO!!! Si, ho detto unico!
Comincio ad informarmi e sinceramente sono sopraffatta. E' totalmente diverso!
Fra poco, vi racconto un po'. Ma nelfrattempo, se volete, potete indovinare le origine di queste foto.
Un abbraccio,
Ciambellina
Friday, May 18, 2007
L'Avventura
Ok, so I have finally watched Michelangelo Antonioni's 1960 film "L'Avventura" from start to finish (I had seen snippets here and there over the years).
In fact, I actually watched the movie twice because I wanted to hear the commentary of a film expert and that requires you to rewatch the film. Not that I minded. He pointed out all sorts of things I had clearly missed the first time!
I loved Monica Vitti (especially in the scene when she sings along with the pop song), and I loved the scenery of Sicily and I loved the clothing the women wore.
But what vile people! The lead character, Claudia, which is played by Vitti, falls in love with her best friend's boyfriend -- after the best friend disappears on a rocky island in the Aeolian Sea! Ahh friendship. And she falls in love with someone who is so shallow! As the narrator says, Sandro just needs to be with a woman all the time. He can't stand on his own, even for one minute. So as the Bee Gees would say, how deep is your love? With Sandro, it ain't too deep.
The narrator described the film almost as though it were a series of paintings or photos. He describes shots as "compositions." I am sure that's old hat for film aficionados, but it was a new one on me!
I can recommend it because it's part of the Italian canon of film. Afterall, it won the Jury Prize at the 1960 Cannes Film Festival, for changing the language of film.
But it gives you that uncomfortable feeling that people are incredibly selfish.
In fact, I actually watched the movie twice because I wanted to hear the commentary of a film expert and that requires you to rewatch the film. Not that I minded. He pointed out all sorts of things I had clearly missed the first time!
I loved Monica Vitti (especially in the scene when she sings along with the pop song), and I loved the scenery of Sicily and I loved the clothing the women wore.
But what vile people! The lead character, Claudia, which is played by Vitti, falls in love with her best friend's boyfriend -- after the best friend disappears on a rocky island in the Aeolian Sea! Ahh friendship. And she falls in love with someone who is so shallow! As the narrator says, Sandro just needs to be with a woman all the time. He can't stand on his own, even for one minute. So as the Bee Gees would say, how deep is your love? With Sandro, it ain't too deep.
The narrator described the film almost as though it were a series of paintings or photos. He describes shots as "compositions." I am sure that's old hat for film aficionados, but it was a new one on me!
I can recommend it because it's part of the Italian canon of film. Afterall, it won the Jury Prize at the 1960 Cannes Film Festival, for changing the language of film.
But it gives you that uncomfortable feeling that people are incredibly selfish.
Wednesday, May 16, 2007
Fare la scarpetta
Now here is a cool expression.
"Fare la scarpetta" means to clean your plate during a meal. Usually, Italians do so with a piece of bread, making sure to sop up all the olive oil and other juices of a given meal.
Literally, of course, it means "do the little shoe." Why? I don't know.
C'è qualcuno che ci può spiegare l'origine della frase 'fare la scarpetta'? Ne sarei grata.
(The phrase comes to us, once again, from "The Streetwise Italian Dictionary/Thesaurus.")
"Fare la scarpetta" means to clean your plate during a meal. Usually, Italians do so with a piece of bread, making sure to sop up all the olive oil and other juices of a given meal.
Literally, of course, it means "do the little shoe." Why? I don't know.
C'è qualcuno che ci può spiegare l'origine della frase 'fare la scarpetta'? Ne sarei grata.
(The phrase comes to us, once again, from "The Streetwise Italian Dictionary/Thesaurus.")
Tuesday, May 15, 2007
"Brogli enormi, annullare il voto"
Regional elections took place in Sicily on Sunday. Now some are saying there was election fraud. Here's a snippet from Il Corriere della Sera:
ORLANDO: "BROGLI ENORMI, ANNULLARE IL VOTO"
Il candidato del centrosinistra chiama il ministro dell'Interno per chiedere l'annullamento delle elezioni a Palermo
PALERMO - «Leoluca Orlando sta chiamando il ministro dell'Interno per chiedere l'annullamento delle elezioni comunali a Palermo per brogli». L'annuncio del capo ufficio stampa del comitato elettorale, Pietro Galluccio, arriva nel tardo pomeriggio, mentre i dati (sia le proiezioni sia quelli che affluiscono dalle varie sezioni) danno ormai in netto vantaggio il sindaco uscente, Diego Cammarata, rispetto al candidato di centrosinistra.
"Abbiamo verificato - aggiungono dal comitato elettorale - l'esistenza di parecchie schede fotocopia nelle urne votate. In una stessa sezione il 25% nella schede riporta il nome dello stesso candidato scritto con la stessa mano e con una matita copiativa non fornita al seggio." Per non parlare, aggiunge Galluccio, di "schede valide mancanti e non inserite nei plichi originali."
Just to be clear: the election commission's spokesman says in one precinct they found 25 percent of the votes featured a particular candidate's name written in the same handwriting with a pencil, which was not provided by the polling staff.
Wow.
ORLANDO: "BROGLI ENORMI, ANNULLARE IL VOTO"
Il candidato del centrosinistra chiama il ministro dell'Interno per chiedere l'annullamento delle elezioni a Palermo
PALERMO - «Leoluca Orlando sta chiamando il ministro dell'Interno per chiedere l'annullamento delle elezioni comunali a Palermo per brogli». L'annuncio del capo ufficio stampa del comitato elettorale, Pietro Galluccio, arriva nel tardo pomeriggio, mentre i dati (sia le proiezioni sia quelli che affluiscono dalle varie sezioni) danno ormai in netto vantaggio il sindaco uscente, Diego Cammarata, rispetto al candidato di centrosinistra.
"Abbiamo verificato - aggiungono dal comitato elettorale - l'esistenza di parecchie schede fotocopia nelle urne votate. In una stessa sezione il 25% nella schede riporta il nome dello stesso candidato scritto con la stessa mano e con una matita copiativa non fornita al seggio." Per non parlare, aggiunge Galluccio, di "schede valide mancanti e non inserite nei plichi originali."
Just to be clear: the election commission's spokesman says in one precinct they found 25 percent of the votes featured a particular candidate's name written in the same handwriting with a pencil, which was not provided by the polling staff.
Wow.
Saturday, May 12, 2007
Beatrice, beata e bella
Virgil ("O anima cortese mantoana") begins to describe his meeting with Beatrice in which she implores him to help Dante.
«S'i' ho ben la parola tua intesa»,
rispuose del magnanimo quell' ombra,
«l'anima tua è da viltade offesa;
la qual molte fïate l'omo ingombra
sì che d'onrata impresa lo rivolve,
come falso veder bestia quand' ombra.
Da questa tema acciò che tu ti solve,
dirotti perch' io venni e quel ch'io 'ntesi
nel primo punto che di te mi dolve.
Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Lucevan li occhi suoi più che la stella;
e cominciommi a dir soave e piana,
con angelica voce, in sua favella:
"O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto 'l mondo lontana,
l'amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sì nel cammin, che vòlt' è per paura;
e temo che non sia già sì smarrito,
ch'io mi sia tardi al soccorso levata,
per quel ch'i' ho di lui nel cielo udito."
Dante's Inferno, Canto II, 43-66.
La via diritta smarrita? Need to figure out where we left off? See the post for May 1. And enjoy your Dante moment of the day!
«S'i' ho ben la parola tua intesa»,
rispuose del magnanimo quell' ombra,
«l'anima tua è da viltade offesa;
la qual molte fïate l'omo ingombra
sì che d'onrata impresa lo rivolve,
come falso veder bestia quand' ombra.
Da questa tema acciò che tu ti solve,
dirotti perch' io venni e quel ch'io 'ntesi
nel primo punto che di te mi dolve.
Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Lucevan li occhi suoi più che la stella;
e cominciommi a dir soave e piana,
con angelica voce, in sua favella:
"O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto 'l mondo lontana,
l'amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sì nel cammin, che vòlt' è per paura;
e temo che non sia già sì smarrito,
ch'io mi sia tardi al soccorso levata,
per quel ch'i' ho di lui nel cielo udito."
Dante's Inferno, Canto II, 43-66.
La via diritta smarrita? Need to figure out where we left off? See the post for May 1. And enjoy your Dante moment of the day!
Wednesday, May 09, 2007
Fare footing? Non lo consiglio
Buongiorno cari amici!
Sono andata stamani a fare footing per la prima volta da quando.....guarda, la verità è che non ti so dire l'ultima volta che ho fatto footing.
Mi sono spostata qui nel Dicembre del 2002 e guarda caso, non credo di averlo fatto durante i quattro anni che vivo qui.....
E quindi voglio gridare: Maria!!!!! (Ovvero: Mamma!!!)
Vabbe', di sicuro posso sopravvivere. Fa bello tempo oggi e allora non mi posso lamentare più di tanto.
Divertitevi oggi e sempre!
Sono andata stamani a fare footing per la prima volta da quando.....guarda, la verità è che non ti so dire l'ultima volta che ho fatto footing.
Mi sono spostata qui nel Dicembre del 2002 e guarda caso, non credo di averlo fatto durante i quattro anni che vivo qui.....
E quindi voglio gridare: Maria!!!!! (Ovvero: Mamma!!!)
Vabbe', di sicuro posso sopravvivere. Fa bello tempo oggi e allora non mi posso lamentare più di tanto.
Divertitevi oggi e sempre!
Saturday, May 05, 2007
Nuovi link, nuovi voci dall'Italia
I added two other links to the blogs I like. I mention this because you might get a real kick out of what these two Italians have to say about life (instead of just ignoring the stuff I post on the side!).
For example, "Senti Silvana" begins a story about her boyfriend così: "Hello everybody...La mia storiellina microflirt con tizio tizietto è naufragata ieri davanti ad un piatto di bucatini e anche per colpa dei bucatini stessi...."
Click here to read more: http://sentisilvana.splinder.com/
The 26-year-old woman from Rome behind "ED E' GIA' DOMANI" describes her morning routine from this morning così:
"Mi alzo la mattina
e accendo il pc
anzi, no
prima accendo una sigaretta
e guardo fuori dalla finestra
Carlo il portiere è di vedetta
i merli zampettano nel prato
le nuvole sono al loro posto;
manca qualcosa, ma cosa?
Ah, si: l'odore di peperoni..."
Click here to read more and see her glowing image of the Virgin Mary with a telecomando in mano: http://piccolalulu11.splinder.com/
For example, "Senti Silvana" begins a story about her boyfriend così: "Hello everybody...La mia storiellina microflirt con tizio tizietto è naufragata ieri davanti ad un piatto di bucatini e anche per colpa dei bucatini stessi...."
Click here to read more: http://sentisilvana.splinder.com/
The 26-year-old woman from Rome behind "ED E' GIA' DOMANI" describes her morning routine from this morning così:
"Mi alzo la mattina
e accendo il pc
anzi, no
prima accendo una sigaretta
e guardo fuori dalla finestra
Carlo il portiere è di vedetta
i merli zampettano nel prato
le nuvole sono al loro posto;
manca qualcosa, ma cosa?
Ah, si: l'odore di peperoni..."
Click here to read more and see her glowing image of the Virgin Mary with a telecomando in mano: http://piccolalulu11.splinder.com/
Friday, May 04, 2007
Alfa Romeo Spider!
Thursday, May 03, 2007
Bici a colori
Wednesday, May 02, 2007
Dialects rule!
A reader of Il Corriere della Sera writes into Beppe Severigni, a noted expert on Italian culture and longtime observer of American culture, to protest the article that noted the widespread use of dialects in Italy ("L'italiano? No grazie, io parlo dialetto," see previous post). Let's listen in:
Caro Beppe,
Prendo spunto dall'articolo apparso sul Corriere.it un paio di giorni fa riguardante le abitudini linguistiche degli italiani, e vorrei solo proporre una riflessione su come stiamo perdendo per strada un pezzo importante del nostro patrimonio linguistico.
Complice un'ignoranza diffusa in tema di linguistica, ci ostiniamo a chiamare "dialetti" (un termine che, piaccia o meno, porta con sé una connotazione dispregiativa) quelle che i linguisti chiamano semplicemente lingue. Credo che non possiamo certo gioire del fatto che un buon numero di "dialetti" italiani (per esempio il piemontese, il ligure e l'emiliano, ma non solo) siano da tempo del "Red Book of Endangered LANGUAGES" redatto dall'Unesco. Mi auguro che la fonte sia sufficientemente autorevole.
Continuiamo più o meno consciamente ad alimentare lo stereotipo secondo cui il "dialetto" sia cosa da vecchi o da ignoranti dato che, cito dall'articolo, "La scelta del linguaggio è OVVIAMENTE influenzata dal livello di istruzione". Giusto per precisare, ho 27 anni, sono laureato, parlo fluentemente 4 lingue e vado fiero del mio veneto, che, quando torno nella mia terra, mi fa sentire molto più a casa, che non semplicemente parlare un italiano che spesso ho occasione di parlare anche vivendo all'estero.
Se e quando avrò dei figli sarò felice di trasmetterlo anche a loro, diversamente dalla maggior parte delle coppie di oggi che, a quanto pare, considera le sue radici un aspetto di poco conto. Nel 2001 il ministro francese della pubblica istruzione ha ammesso pubblicamente che la politica linguistica nazionale (del tutto simile a quella italiana) ha avuto grosse responsabilità nel regresso delle lingue regionali (occitano, provenzale, etc), che, anche in Francia, sono chiamate "patois", un termine non esattamente positivo. In Italia ci arriveremo mai? Forse quando sarà troppo tardi.
Saluti dalle isole Cayman.
Lorenzo Crosato, lorenzotv@infinito.it
Beppe responds:
Sono d'accordo. In un recente incontro al Circolo della Stampa di Milano anche Dacia Maraini ha proposte di non chiamarli "dialetti", ma "lingue regionali" - quali sono. Un modo per tenerli vivi è usare citazioni in dialetto, invece che nel solito inglese. Personalmente, lo faccio spesso (col cremasco, estremamente efficace!).
*********************
I think the reader raises a good point. There is a richness to the local languages spoken in coffee bars and per la strada in Italy. Can you imagine calling watermelon anything other than cocomero in Florence? Isn't it interesting that in the countryside in some parts of Italy older people still say, "Sono ito," a mix of Latin and Italian? Or how about Italians in northwest Italy who say, "Ma che vous fate?" remembering their French roots?
Sennò, perché io, una straniera, avrei adottato un'accento fiorentino? Ero fiero di imparare a parlare l'italiano senza pronunciare la 'c' in certe parole perché era un modo di avvicinarmi ai miei cari amici fiorentini e toscani.
Viva il fiorentino! (La fiorentina? E' un altro discorso!)
Quello, però, è solamente il mio parere. Cari lettori, che ne pensate? Amici italiani: vi piace parlare il dialetto con la mamma? Fatevi sentire! (in dialetto, chiaro!)
Caro Beppe,
Prendo spunto dall'articolo apparso sul Corriere.it un paio di giorni fa riguardante le abitudini linguistiche degli italiani, e vorrei solo proporre una riflessione su come stiamo perdendo per strada un pezzo importante del nostro patrimonio linguistico.
Complice un'ignoranza diffusa in tema di linguistica, ci ostiniamo a chiamare "dialetti" (un termine che, piaccia o meno, porta con sé una connotazione dispregiativa) quelle che i linguisti chiamano semplicemente lingue. Credo che non possiamo certo gioire del fatto che un buon numero di "dialetti" italiani (per esempio il piemontese, il ligure e l'emiliano, ma non solo) siano da tempo del "Red Book of Endangered LANGUAGES" redatto dall'Unesco. Mi auguro che la fonte sia sufficientemente autorevole.
Continuiamo più o meno consciamente ad alimentare lo stereotipo secondo cui il "dialetto" sia cosa da vecchi o da ignoranti dato che, cito dall'articolo, "La scelta del linguaggio è OVVIAMENTE influenzata dal livello di istruzione". Giusto per precisare, ho 27 anni, sono laureato, parlo fluentemente 4 lingue e vado fiero del mio veneto, che, quando torno nella mia terra, mi fa sentire molto più a casa, che non semplicemente parlare un italiano che spesso ho occasione di parlare anche vivendo all'estero.
Se e quando avrò dei figli sarò felice di trasmetterlo anche a loro, diversamente dalla maggior parte delle coppie di oggi che, a quanto pare, considera le sue radici un aspetto di poco conto. Nel 2001 il ministro francese della pubblica istruzione ha ammesso pubblicamente che la politica linguistica nazionale (del tutto simile a quella italiana) ha avuto grosse responsabilità nel regresso delle lingue regionali (occitano, provenzale, etc), che, anche in Francia, sono chiamate "patois", un termine non esattamente positivo. In Italia ci arriveremo mai? Forse quando sarà troppo tardi.
Saluti dalle isole Cayman.
Lorenzo Crosato, lorenzotv@infinito.it
Beppe responds:
Sono d'accordo. In un recente incontro al Circolo della Stampa di Milano anche Dacia Maraini ha proposte di non chiamarli "dialetti", ma "lingue regionali" - quali sono. Un modo per tenerli vivi è usare citazioni in dialetto, invece che nel solito inglese. Personalmente, lo faccio spesso (col cremasco, estremamente efficace!).
*********************
I think the reader raises a good point. There is a richness to the local languages spoken in coffee bars and per la strada in Italy. Can you imagine calling watermelon anything other than cocomero in Florence? Isn't it interesting that in the countryside in some parts of Italy older people still say, "Sono ito," a mix of Latin and Italian? Or how about Italians in northwest Italy who say, "Ma che vous fate?" remembering their French roots?
Sennò, perché io, una straniera, avrei adottato un'accento fiorentino? Ero fiero di imparare a parlare l'italiano senza pronunciare la 'c' in certe parole perché era un modo di avvicinarmi ai miei cari amici fiorentini e toscani.
Viva il fiorentino! (La fiorentina? E' un altro discorso!)
Quello, però, è solamente il mio parere. Cari lettori, che ne pensate? Amici italiani: vi piace parlare il dialetto con la mamma? Fatevi sentire! (in dialetto, chiaro!)
"L'italiano? No grazie, io parlo dialetto"
A friend sent me this article from Il Corriere della Sera:
"L'italiano? No grazie, io parlo dialetto"
Nel 54,5% delle nostre famiglie lo si pratica ogni giorno
ROMA - Italia 2007, una Babele di dialetti. Se è vero che l'uso della lingua italiana cresce progressivamente, è anche vero che più della metà dei residenti nelle venti regioni italiane fra le mura domestiche preferisce le espressioni locali, la lingua dei padri e dei nonni. È quanto emerge da una indagine Istat su «Cittadini e tempo libero» che ha considerato un campione di 24 mila famiglie per un totale di circa 54 mila persone.
IDENTIKIT DEL «DIALETTOFONO»- Le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia rappresentano nel 2006 meno della metà, il 45,5% della popolazione di sei anni e più (25.051.000). La quota aumenta nelle relazioni con gli amici (48,9%) e in maniera più consistente nei rapporti con gli estranei (72,8%).
L'uso del dialetto cresce all'aumentare dell'età (oltre il 32% degli ultrasessantacinquenni lo parla in famiglia) mentre è influenzato dal genere: le donne sono più propense ad esprimersi prevalentemente in italiano sia in famiglia che soprattutto con gli amici (51,6% contro il 46% degli uomini), con un divario che è maggiore tra i giovani e finisce per annullarsi tra gli anziani.
La scelta del linguaggio è ovviamente influenzata dal livello di istruzione. L'uso prevalente del dialetto in famiglia e con gli amici riguarda soprattutto coloro che hanno un titolo di studio basso, anche a parità di età. Quanto alla ripartizione geografica l'uso prevalente o esclusivo dell'italiano è più diffuso al Centro e nel Nord-ovest.
AL SUD PREVALGONO GLI IDIOMI LOCALI - Le regioni in cui è maggiore la quota di persone che parlano prevalentemente italiano sono la Toscana (83,9%), la Liguria (68,5%) e il Lazio (60,7%), mentre quelle dove è minore sono la Calabria (20,4%), il Veneto (23,6%) e la Campania (25,5%). Nel Meridione (ad eccezione della Sardegna) più del 70% degli individui utilizza il dialetto in famiglia, anche se non in modo esclusivo.
RIMANDATI SULLE LINGUE STRANIERE - Ancora una volta arrivano dolenti note sulla conoscenza delle lingue straniere da parte degli italiani. I turisti ci invadono, ma sembriamo ancora restii ad apprendere altre lingue che non siano la nostra. Il 56,9% della popolazione maggiore di sei anni dichiara di conoscere una lingua straniera, ma a diversi livelli.
Prima l'inglese, poi il francese, molto meno il tedesco e lo spagnolo. L'inglese va per la maggiore tra le giovani generazioni, fra le persone mature è più diffusa la conoscenza del francese. Le lingue straniere si conoscono di più nel Nord-ovest (62,9%) e nel Nord-est (62,4%), mentre nel Sud e nelle Isole i valori sono nettamente inferiori (rispettivamente 48,5% e 51,4%). La conoscenza delle lingue è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2000.
"L'italiano? No grazie, io parlo dialetto"
Nel 54,5% delle nostre famiglie lo si pratica ogni giorno
ROMA - Italia 2007, una Babele di dialetti. Se è vero che l'uso della lingua italiana cresce progressivamente, è anche vero che più della metà dei residenti nelle venti regioni italiane fra le mura domestiche preferisce le espressioni locali, la lingua dei padri e dei nonni. È quanto emerge da una indagine Istat su «Cittadini e tempo libero» che ha considerato un campione di 24 mila famiglie per un totale di circa 54 mila persone.
IDENTIKIT DEL «DIALETTOFONO»- Le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia rappresentano nel 2006 meno della metà, il 45,5% della popolazione di sei anni e più (25.051.000). La quota aumenta nelle relazioni con gli amici (48,9%) e in maniera più consistente nei rapporti con gli estranei (72,8%).
L'uso del dialetto cresce all'aumentare dell'età (oltre il 32% degli ultrasessantacinquenni lo parla in famiglia) mentre è influenzato dal genere: le donne sono più propense ad esprimersi prevalentemente in italiano sia in famiglia che soprattutto con gli amici (51,6% contro il 46% degli uomini), con un divario che è maggiore tra i giovani e finisce per annullarsi tra gli anziani.
La scelta del linguaggio è ovviamente influenzata dal livello di istruzione. L'uso prevalente del dialetto in famiglia e con gli amici riguarda soprattutto coloro che hanno un titolo di studio basso, anche a parità di età. Quanto alla ripartizione geografica l'uso prevalente o esclusivo dell'italiano è più diffuso al Centro e nel Nord-ovest.
AL SUD PREVALGONO GLI IDIOMI LOCALI - Le regioni in cui è maggiore la quota di persone che parlano prevalentemente italiano sono la Toscana (83,9%), la Liguria (68,5%) e il Lazio (60,7%), mentre quelle dove è minore sono la Calabria (20,4%), il Veneto (23,6%) e la Campania (25,5%). Nel Meridione (ad eccezione della Sardegna) più del 70% degli individui utilizza il dialetto in famiglia, anche se non in modo esclusivo.
RIMANDATI SULLE LINGUE STRANIERE - Ancora una volta arrivano dolenti note sulla conoscenza delle lingue straniere da parte degli italiani. I turisti ci invadono, ma sembriamo ancora restii ad apprendere altre lingue che non siano la nostra. Il 56,9% della popolazione maggiore di sei anni dichiara di conoscere una lingua straniera, ma a diversi livelli.
Prima l'inglese, poi il francese, molto meno il tedesco e lo spagnolo. L'inglese va per la maggiore tra le giovani generazioni, fra le persone mature è più diffusa la conoscenza del francese. Le lingue straniere si conoscono di più nel Nord-ovest (62,9%) e nel Nord-est (62,4%), mentre nel Sud e nelle Isole i valori sono nettamente inferiori (rispettivamente 48,5% e 51,4%). La conoscenza delle lingue è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2000.
Tuesday, May 01, 2007
Dante: Canto II continues: Still hard!
Andovvi poi lo Vas d'elezïone,
per recarne conforto a quella fede
ch'è principio a la via di salvazione.
Ma io, perché venirvi? o chi 'l concede?
Io non Enëa, io non Paulo sono;
me degno a ciò né io né altri 'l crede.
Per che, se del venire io m'abbandono,
temo che la venuta non sia folle.
Se' savio; intendi me' ch'i' non ragiono."
E qual è quei che disvuol ciò che volle
e per novi pensier cangia proposta,
sì che dal cominciar tutto si tolle,
tal mi fec' ïo 'n quella oscura costa,
perché, pensando, consumai la 'mpresa
che fu nel cominciar cotanto tosta.
"S'i' ho ben la parola tua intesa,"
rispuose del magnanimo quell' ombra,
"l'anima tua è da viltade offesa."
Dante's Inferno, Canto II, 28-45.
La via diritta smarrita? Need to figure out where we left off? See the post for April 21. And enjoy your Dante moment of the day!
per recarne conforto a quella fede
ch'è principio a la via di salvazione.
Ma io, perché venirvi? o chi 'l concede?
Io non Enëa, io non Paulo sono;
me degno a ciò né io né altri 'l crede.
Per che, se del venire io m'abbandono,
temo che la venuta non sia folle.
Se' savio; intendi me' ch'i' non ragiono."
E qual è quei che disvuol ciò che volle
e per novi pensier cangia proposta,
sì che dal cominciar tutto si tolle,
tal mi fec' ïo 'n quella oscura costa,
perché, pensando, consumai la 'mpresa
che fu nel cominciar cotanto tosta.
"S'i' ho ben la parola tua intesa,"
rispuose del magnanimo quell' ombra,
"l'anima tua è da viltade offesa."
Dante's Inferno, Canto II, 28-45.
La via diritta smarrita? Need to figure out where we left off? See the post for April 21. And enjoy your Dante moment of the day!
Vino: Monica di Sardegna
Ecco una delle belle bottiglie di vino che abbiamo bevuto durante la fine settimana scorsa quando alcuni amici sono venuti a trovarci. Da noi, questo vino, l'Arenada Monica di Sardegna, annata 2005, è particolare perché vini dalla Sardegna non si trovano facilmente, e perché la monica è una specie d'uva che è appunto poco comune.
Ci è piacuto molto! (S'erano anche bevute una bottiglia di Malbec dall'Argentina, ed una bottiglia di Bordeaux però chi se ne frega? Ciambellina si dedica esclusivamente all'Italia e tutto quello che quel bel paese ci da!!!)
Cari lettori, avete bevuto un bel vino recentemente oppure avete qualche consiglio sui vini? Fatevi sentire!
Godi!
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