Update on Italy's current political crisis:
Elections will be held April 13 and 14 in Italy, and Romano Prodi, who lost a confidence vote last week as prime minister, says he will not be a candidate.
Italian president Giorgio Napolitano has dismissed parliament in anticipation of the elections, with great regret that an interim group was unable to effect much-needed electoral reform.
Fine, fine, fine. Makes sense.
Here's my question, ragazzi: why are you calling it "election day"?
We English-speakers derive the word "election" from Latin, the basis of YOUR language!!!!
Ok, might seem off-topic. But it's so weird to log onto il Corriere della Sera to get an update on Italian politics and see the words "election day" everywhere.
(Then below that, I see the headline "Why Not, perquisiti uffici e case di Loiero." !!!)
Ok, back to the point.
Question now is, who will be Italy's next prime minister?
For my American friends who want to start the day with a little Italian reading, here's part of the story from il Corriere:
Sciolte le Camere, si vota il 13 e 14 aprile
Il ministro Bianchi: «Decideremo entro la prossima settimana se accorpare le elezioni amministrative»
ROMA - Le elezioni politiche si terranno il 13 e il 14 aprile. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, che deve ora valutare se sia oppure no possibile organizzare l'«election day», ovvero l'accorpamento del voto per il rinnovo del Parlamento con quello delle amministrative.
L'opportunità è vista di buon occhio dal premier dimissionaro Romano Prodi: «Farò ogni sforzo per minimizzare i costi e gli incomodi - ha spiegato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l'annuncio dello sciogliemento delle Camere da parte di Napolitano -: più votazioni verranno concentrate in un solo giorno, meglio sarà per i cittadini.
Tutto questo - ha precisato - nel rispetto delle leggi e delle prerogative di autonomia, ad esempio per l’elezione dell’assemblea siciliana che ha regole diverse». L'accorpamento del voto potrà essere realizzato però soltanto con un apposito decreto che consenta di derogare alla norma secondo cui le elezioni amministrative si possono tenere soltanto tra il 15 aprile e il 15 giugno.
SCELTA OBBLIGATA - La decisione del Consiglio dei ministri è arrivata in tarda mattinata dopo che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva ufficializzato con un decreto lo scioglimento del Senato e della Camera dei deputati.
Una decisione presa, come lui stesso ha spiegato in una breve comunicazione ai cronisti, con il grande «rammarico di dover chiamare gli italiani alle urne senza che la riforma elettorale sia stata approvata».Napolitano ha spiegato che la decisione è stata inevitabile, dopo il fallimento del mandato esplorativo affidato al presidente del Senato, Franco Marini.
Un lavoro, quello portato avanti per una settimana dalla seconda carica dello Stato, che malgrado «impegno e scrupolo» che il capo dello Stato giudica encomiabili, «non è purtroppo stato coronato da successo».
Napolitano non ha insomma nascosto la propria delusione per il passo che ha dovuto compiere. «Già nel febbraio dello scorso anno - ha fatto notare il presidente - rinviando al Parlamento il governo dimissionario avevo evidenziato la necessità di una modifica del sistema elettorale vigente. Ma nella discussione che da allora è seguita hanno a lungo pesato le incertezze tra le forze politiche. Si era tuttavia giunti nelle ultime settimane sulla soglia di una possibile conclusione. Di qui il mio auspicio affinché si procedesse con quella riforma come primo passo verso una revisione delle regole di funzionamento della competizione politica».
I don't know who will be the next Prime Minister. I strongly hope to don't have again an unpresentable Prime Minister as few years ago, that is the standard bearer of the worst italian vices. Good luck Partito Democratico ! (Your friend and student, Gio)
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