Friday, January 21, 2022

Caro diario (Day 4): Cesare Pavese e il mestiere di 'poetare'

My plan? To write in my journal and to simply do so in Italian. Do you want to join me? In Italian or any language you want to practice. Here we go:

Caro diario,

Oggi ti scrivo del diario di uno scrittore molto famoso e importante, Cesare Pavese. Immagina: il suo diario fu pubblicato! Sotto il titolo Il Mestiere Di Vivere. (Si, sono invidiosa, visto che scrivo anch'io un diario a cui tengo) È un libro molto interessante che lascio sul comodino cosi posso sfogliarlo quando mi viene voglia, e essendo un diario invece di un'opera di narrativa, va letto non come un libro, direi, ma invece come una rivista.

Pavese, come personaggio letterario, fu una persona fulminante e la sua vita fini in modo molto tragico: si ammazzò. Quando studiavo l'italiano all'università, ho letto La luna e i falò e mi piace molto.

Ma sul diario scrisse di tante cose, e questo brano qui sotto mi ha colpito per suo uso della parola 'poetare' (non avrei detto che fosse una parola, a dir la verità!):

“(29 dic.) Dei due, poetare e studiare, trovo maggiore e più costante conforto nel secondo. Non dimentico però che mi piace studiare in vista sempre del poetare. Ma in fondo il poetare e’ una ferita sempre aperta, donde si sfoga la buona salute del corpo.”

Che bello: poetare. Possibile che fu una parola usata nel 1935 o 1940 ma ora non si usa? Detto cosi, poetare mi sembra un bel impiego, un lavoro che vorrei fare. E ogni tanto, c'è da dire, scrivo una poesia. Ma la poesia è difficile! A volte mi vengono pensieri poetici, che non seguono la logica o struttura della narrativa. Ma poi appena scritta qualcosa non so che farne. 

Comunque ti saluto qui, con un desiderio forte di poetare.

-30-


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